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STUDENTI E LAVORATORI IN PIAZZA VERSO LO SCIOPERO GENERALE
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Comunicato Rete Studenti Milano sulla Giornata della Memoria
Ventisette gennaio. Una data, un simbolo, un ricordo. La stessa data che ci riporta a quella fredda mattina del 1945, quando l’Armata Rossa aprì i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, liberando i pochi superstiti in fin di vita e svelando al mondo le atrocità e gli ancora ignoti orrori del Reich nazista. Lo stesso simbolo di un periodo storico fatto di sofferenza e distruzione, di disgrazie e di morte, con cui la macchina infernale nazifascista ha dato prova della sua sete di sangue e potere, fino ad allora sottovalutata dai più. Ma soprattutto, lo stesso ricordo che da anni, indelebile, attraversa la memoria delle generazioni, resistendo al tempo e alle menzogne, e preservando i valori che quel periodo di sangue ha imposto ai posteri di prefiggersi.
Di questo Ventisette gennaio, noi studenti vogliamo fare qualcosa di più di un semplice momento di riflessione che ogni anno i calendari ricordano. In quanto futuri pilastri della società, è un nostro dovere garantire che i principi che questo porta in sé non svaniscano al decorrere della data ufficiale per la loro riesumazione. Se infatti la loro perdita ha già significato il crollo del genere umano nella più buia delle sue epoche, far sì che questi vengano, anche solo per un momento, dimenticati significherebbe dare forza non solo ai revisionisti e ai sostenitori delle ideologie fasciste, ma anche a tutti coloro che attualmente ne fanno uso (in maniera aperta e non) per i propri obiettivi, non troppo diversi da quelli di Fuhrer, Duce, Caudillo o tiranno in genere.
Simili forme di pensiero non devono più esistere, per il bene della stessa umanità; ed è in nome di questo obiettivo che intendiamo renderci portatori della basi di un sistema giusto e democratico, che possa assicurare a noi e a quelli dopo di noi un futuro libero dall’odio, dal razzismo e da ogni forma di discriminazione.
Quindi, nel più vero silenzio imposto da una rabbia ed un dolore che non si dimenticano, noi studenti ci impegniamo a far vivere sempre, impresso come numeri nella mente, il ricordo di quelle vittime innocenti, il cui sangue ancora macchia il nome dei loro assassini e di chi li sostiene in nome di un’ipocrita libertà e di bestiali valori. Mai lasceremo passare inosservato qualsiasi vergognoso atto che i movimenti discriminatori porteranno avanti con la paura e l’arroganza che da sempre li contraddistinguono. Mai accetteremo che qualcun’altro soffra per l’ideologia nazifascista e per chi si dichiara suo portatore. Mai smetteremo di contrastare e di combattere senza rimorso qualsiasi nuova o vecchia minaccia alle classi più indifese e disagiate. Ma soprattutto, mai permetteremo che si cancelli la memoria e la consapevolezza di quel che è stato, e non dovrà mai più essere.
Rete Studenti Milano
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RIPRENDIAMOCI IL FUTURO VERSO UNO SCIOPERO GENERALIZZATO@28 GENNAIO ORE 9 PORTA VENEZIA
Alla luce di quanto è avvenuto e sta avvenendo in questi giorni, è impossibile non notare come una rapida e decisa mobilitazione sia estremamente necessaria.
Il governo (anche se grazie a tre voti sicuramente pagati non poco) ha ottenuto la fiducia, la riforma dell’università è passata e le azioni combinate delle istituzioni con lo sfruttatore Marchionne stanno quotidianamente calpestando la dignità ed i diritti dei lavoratori delle fabbriche, che si troveranno ad affrontare orari di lavoro insostenibili e vergogne come il divieto di sciopero e la non completa rappresentanza sindacale, sorte che in seguito toccherà ai futuri lavoratori: gli studenti.
Non siamo, infatti, per niente distanti dalle azioni politiche ed amministrative che toccano il mondo del lavoro, il motivo principale del nostro studio, in cui rischieremo di trovare nient’altro che ingiustizia e subordinazione, se mai riusciremo ad accedere ad un posto di lavoro che possa essere definito tale.
Per protestare e cercare di richiamare l’opinione pubblica su questo grave e sottovalutato problema, la FIOM ed altri sindacati hanno lanciato uno sciopero il 28 gennaio, a cui ovviamente parteciperemo portando contenuti a sostegno non solo del mondo dell’istruzione e della ricerca pubblica, ma anche dei lavoratori e dell’ambiente di lavoro in cui (più presto o più tardi) andremo ad operare. Il tutto per continuare un percorso già iniziato il 17, che mira al superamento delle logiche di gruppo e dell’isolamento già troppo visto nelle scorse manifestazioni, per arrivare al conseguimento di uno sciopero generale che allarghi la protesta a tutti i settori che si trovano ad affrontare una situazione di immediato o futuro disagio, così da creare una vera opposizione a stampo sociale e formare un movimento capace di riunire tutte le categorie per fronteggiare con decisione qualsiasi minaccia verso il nostro presente ed il nostro futuro, la cui riappropriazione deve diventare il motore trainante delle successive mobilitazioni.
Pertanto, in vista della prossima protesta, comunichiamo la nostra totale vicinanza morale ed ideologica ai lavoratori che in questi giorni hanno visto la distruzione dei loro diritti, e miriamo ad una grande partecipazione studentesca per costruire una giornata in cui finalmente noi tutti possiamo sentirci veri protagonisti nella riappropriazione di ciò che ci aspetta: il nostro futuro.
RIPRENDIAMOCI IL FUTURO VERSO UNO SCIOPERO GENERALIZZATO
28 GENNAIO
CORTEO NAZIONALE
ORE 9@PORTA VENEZIA
RETE STUDENTI MILANO
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APPELLO AGLI STUDENTI DI MILANO E PROVINCIA: UN NUOVO ANNO DI LOTTA NELLA CITY!
APPELLO AGLI STUDENTI DI MILANO E PROVINCIA
Dopo svariati mesi di lotta e protesta, in cui il movimento studentesco ha dato prova di quanto la difesa della scuola pubblica possa spingere gli studenti a dare il massimo di sé stessi (prova, questa, che abbiamo visto in ogni occupazione, autogestione, blocco stradale e corteo spontaneo che ci ha accompagnato in quei mesi), le tanto urlate minacce dei presidi autoritari e delle istituzioni sorde sembrano materializzarsi. Avvisi alle famiglie, lettere di sospensione e, addirittura, denunce contro chi ha messo il proprio volto, o ha dato semplicemente la propria partecipazione, nelle iniziative contro la riforma. E’ il sistema che si rivolta contro chi ha cercato di cambiarlo e di renderlo migliore, con i metodi che più gli si addicono: la prepotenza e la paura.
A questo sistema dobbiamo dare una risposta precisa, forte ed immediata, che riunisca tutte le forze possibili e dimostri come quello appena trascorso non sia stato il solito ‘‘autunno caldo’’, ma qualcosa di più: un enorme movimento di studenti uniti, potente ed insensibile alle intimidazioni, capace di portarci al conseguimento di quanto ci eravamo prefissati, e di mostrare al mondo la vera portata dell’unione studentesca; ma soprattutto, un movimento in grado di non dissolversi di fronte alle situazioni avverse, dimostrandosi immediatamente pronto a riprendersi e a ridare il meglio si sé.
Come Rete Studenti, intendiamo farci carico di questo obiettivo nelle nostre possibilità, strettamente dipendenti da quanto gli studenti di Milano e provincia ci aiuteranno nella conduzione del progetto. E per ripartire con un livello di forza e coordinazione più alto possibile, invitiamo tutti i collettivi ed i singoli studenti delle scuole superiori alla nostra assemblea coordinativa, a partire da lunedì 10 gennaio. Creiamo un momento di unione e solidarietà senza eguali, aumentando e coordinando la nostra forza, ed iniziamo quest’anno con i più grandi propositi possibili per la salvezza della nostra scuola. Abbiamo dato il meglio di noi, ora superiamoci e, oltre le difficoltà, ritorniamo definitivamente padroni del nostro futuro!
INIZIO ASSEMBLEE COORDINATIVE LUNEDI’ 10 GENNAIO, ORE 16.30, @ARCI BELLEZZA (Via Giovanni Bellezza 16)
ABBIAMO INIZIATO PER NON FERMARCI!
Rete Studenti Milano
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La Fornace non si spegne con uno sgombero!
La Rete Studenti Milano esprimere la sua totale solidarietà ai compagni e alle compagne dello spazio SOS Fornace di Rho, sgomberato oggi dalle forze dell’ordine.
L’ennesimo atto di forza dei poteri forti è stato portato a termine: questa mattina le ruspe ed i manganelli hanno prevalso sul dissenso popolare, e ora un altro luogo sempre in prima linea contro le ingiustizie ha, per ora, cessato di esistere. Nient’altro che un punto a favore di chi pratica la speculazione edilizia e offende la dignità lavorativa, rimanendo comunque impunito.
Noi non restiamo a guardare, e rilanciamo il presidio di questa sera alle 20.30, davanti al palazzo del comune di Rho, per dimostrare che la Fornace non si arrende di fronte all’arroganza delle istituzioni!
E che chi l’ha toccata, si brucerà.
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MILANO 22 DICEMBRE: VOI SOLI NELLA ZONA ROSSA, NOI LIBERI PER LA CITTA’!
22 DICEMBRE: STUDENTI DI NUOVO IN PIAZZA CONTRO IL DDL GELMINI

Nella giornata di oggi, in diverse città italiane,
migliaia di studenti medi, universitari
e ricercatori sono sono scesi nelle piazze, dando vita a cortei spontanei
che ancora una volta hanno voluto rivendicare il diritto ad un’istruzione
pubblica e di qualità, ad un’università libera da tagli e dalla speculazioni
dei privati e ad un futuro dignitoso, che veda garantiti realmente i
diritti delle persone. Nella mattinata un corteo di universitari si
è snodato per le vie del centro, riuscendo ad arrivare con grande
determinazione fino a via Padova, quartiere crocevia delle lotte per
i diritti dei migranti con cui si è innescato un processo di complicità
e solidarietà. Dopo essere rientrati nella sede universitaria di
via Festa del Perdono, lo spezzone universitario si è unito a
diversi studenti provenienti da molti istituti milanesi.
Studenti medi che, con una delegazione, nonostante la zona intorno
all’università risultasse completamente blindata dalle forze di
polizia, sono riusciti a portare dei simbolici “pacchi natalizi”
alla Camera del Lavoro, a Palazzo Marino ed in Prefettura, invocando
uno sciopero generale, ormai fondamentale per sperare di sbloccare la
situazione di stallo del nostro paese, e una Milano più vivibile e
libera da logiche razziste e securitarie. Dopo aver constatato
l’impossibilità di potersi muovere di nuovo da Festa del Perdono,
accerchiata come fosse una zona di guerra, gli studenti medi ed
universitari sono entrati in università, dando vita ad un’assemblea
tra le varie componenti studentesche.
La giornata di oggi ha dimostrato che Milano non si ferma, che di
fronte alle politiche di questo governo in materia di istruzione
e di diritti in generale, ci sono moltissime persone, studenti, lavoratori,
migranti che vogliono andare avanti per conquistare un futuro che si regga
su logiche sociali ed economiche che non siano legate unicamente agli
interessi di pochi a discapito dei molti.
Per questo andremo avanti con la nostra lotta, sicuri di avere
dalla nostra la ragione, oltre che una enorme determinazione.
IL FUTURO E’ NOSTRO E NESSUNO CE LO PUO’ SOTTRARRE!
Rete Studenti Milano
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LA CRISI CI UNISCE, LA RABBIA PURE … OLTRE IL 14, VERSO I NOSTRI DIRITTI!
Martedì 14 dicembre 2010: è questo il giorno della nostra vera vittoria in piazza. E’ vero: la compravendita di Silvio Berlusconi è finita bene, e tre deputati venduti gli hanno assicurato la ‘‘grandissima’’ maggioranza che sicuramente gli permetterà di proseguire per il prossimo mese, esclusi i festivi. Tuttavia, quel giorno qualcosa di nuovo è successo, qualcosa che in Italia si era visto poche volte, se non mai, qualcosa che sembra destinato a dare un’enorme svolta alla lungimiranza della nostra protesta. A Roma, un immenso corteo con più di 50 mila manifestanti (composto da studenti medi, universitari, ricercatori, precari, terremotati, sindacati, partiti ed altri settori) alla notizia della fiducia interrompono il corteo pacifico portato avanti fino a quel momento e decidono di farsi sentire una volta per tutte e di riprendersi in mano la democrazia. Dopo che una parte del corteo (composta dall’area autonoma lì presente) ha assaltato vari sportelli delle banche (simbolo del potere economico capitalista), in Piazza Del Popolo un’altra parte, molto più ampia e varia, imboccale strette vie del centro con l’intenzione di raggiungere il parlamento. Arrivata all’impatto con le forze dell’ordine a pochi metri dal senato, quest’ondata di manifestanti resiste a lungo, riuscendo a rimanere in piazza per lunghissimo tempo reagendo alle cariche della polizia, per infine retrocedere in Piazzale Flaminio, senza però portare avanti un’altrettanto lunga resistenza prima di concludere la mobilitazione. Il bilancio della giornata saranno parecchi compagni fermati, diversi agenti feriti e danni per un ammontare di 20 milioni. Perché questa è da considerarsi una vittoria a fronte del passaggio della fiducia? Perché dopo quell’evento un’intera piazza composta da generazioni e settori molto, quasi troppo diversi tra loro, ha finalmente deciso di cancellare le differenze tra coloro che la componevano, di farsi sentire e di dare sfogo alla propria rabbia. Una rabbia portata in petto da chi ha passato anni in piazza a protestare sotto la pioggia ed il caldo infernale, da chi si è sentito quotidianamente offeso e deriso da politici pregiudicati, da chi ha trovato come risposta solo l’indifferenza delle istituzioni, da chi ha deciso di resistere e non mollare. Tutti questi aspetti si sono riversati in strada, creando una straordinaria unità ed una ferma decisione a portare la protesta ad un altro stadio, per tornare ad apparire nel mondo e nella mente di chi da troppo tempo ignorava la nostra lotta. E nulla ci importa se con chi portava avanti una vera e dura protesta erano presenti individui intenzionati solo a menare le mani: la loro minuscola presenza è totalmente imparagonabile all’incredibile grandezza del mondo che il 14 dicembre si è formato nella piazze a Roma ed in Italia. Quel giorno abbiamo cancellato le nostre differenze, abbiamo creato la crisi, e abbiamo sfiduciato personalmente il governo. La nostra è stata una vittoria schiacciante, che però non dovrà fermare tutto.
Il governo è passato, ma ciò non significa che avrà da noi la strada spianata per fare quello che vuole. Anzi, gliela faremo pesare ancora di più la carriera in governo comprata e autoritaria, faremo vedere che le motivazioni della nostra protesta non si fermano per l’estremo salvataggio della maggioranza, dimostreremo che la sovranità popolare è tornata in nostro possesso, e ciò porterà inevitabilmente alla fine del ‘‘Popolo dei più 3’’. Un progetto che, come sappiamo, grazie all’impegno ed alla dedizione di tutti, troverà quanto prima la sua realizzazione. Lo sappiamo, e ci crediamo.
LA CRISI CI UNISCE, LA RABBIA PURE … OLTRE IL 14, VERSO I NOSTRI DIRITTI!
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Gli Studenti non perdonano e ricordano la Strage di Stato e Fascista di Piazza Fontana: 11 Dicembre ore 15 Porta Venezia
Nel buio pomeriggio del 12 dicembre 1969, a Milano, in Piazza Fontana, un ordigno viene fatto esplodere all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura. Il bilancio finale è di diciassette morti e circa novanta feriti. Subito parte la caccia all’uomo per trovare il colpevole, e tutti sospetti sembrano portare a due anarchici: Pietro Valpreda e Giuseppe Pinelli. Ma mentre il primo rimarrà detenuto per circa tre anni, per poi essere rilasciato ed assolto in assenza di prove, il secondo morirà tre giorni dopo la strage, cadendo ‘‘accidentalmente’’ dalla finestra dell’ultimo piano della questura di Milano, in cui stava subendo un interrogatorio. Non sono state casuali queste accuse frettolose ed infondate, ma bensì hanno fatto parte di un piano preciso, volto a nascondere i nomi dei veri artefici dagli occhi dell’opinione pubblica: Pino Rauti, Delfo Zorzi, Carlo Digilio ed i membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo; i quali, appoggiati dai servizi segreti e dagli apparati statali, con altri ‘‘camerati’’ dalle idee affini sedavano a suon di stragi le idee di rivolta o insurrezione durante i caldi ‘‘Anni di Piombo ’’. La lista di attentati di stampo fascista, infatti, non si ferma a Piazza Fontana: da Piazza Della Loggia a Brescia al treno Italicus, dalla Stazione di Bologna al Rapido 904, il bagno di sangue provocato dall’estrema destra sembra destinato a non trovare colpevoli, che pur essendo palesemente evidenti, giorno dopo giorno vengono assolti o semplicemente ignorati, per arrivare addirittura a tenere affari alla luce del sole nascondendo il loro passato da assassini.
Come studenti ereditari e figli di quei principi di libertà ed uguaglianza su cui la nostra repubblica è fondata, crediamo che sia fondamentale portare avanti una reale opposizione culturale a quei movimenti che, mascherati ed apparentemente innocui, portano avanti le stesse idee violente e razziste a cui devono la loro esistenza. Come partigiani di quest’ epoca, riteniamo impossibile abbandonare la memoria di quei tragici fatti che hanno determinato la morte di centinaia di innocenti e minato pericolosamente lo stesso futuro ideologico del nostro paese. Come cittadini, siamo convinti di avere il diritto ed il dovere di porre fine definitivamente a tutti i nuovi fascismi e alle barriere sociali che questi impongono, per avviare un processo di uguaglianza e multiculturalità
che porti ad una società giusta e specchio di quel monumento chiamato Resistenza, a cui tutti dobbiamo la nostra libertà.
SABATO 11 DICEMBRE, H 15.00 @PORTA VENEZIA: SPEZZONE STUDENTESCO AL CORTEO DI ‘PARTIGIANI IN OGNI QUARTIERE’.
NON DIMENTICHIAMO, NON PERDONIAMO.
RETE STUDENTI MILANO
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MILANO 29-30 NOVEMBRE: GLI STUDENTI PARALIZZANO LA CITTA’!! CRONACA DI DUE GIORNI DI LOTTA!
Video Scontri a Milano
Nelle giornate di Lunedi 29 e Martedi 30 Novembre Milano, come moltissime altre città in Italia, è stata nuovamente caratterizzata da cortei, azioni, blocchi, occupazioni che studenti medi, universitari, ricercatori e dottorandi hanno messo in campo per continuare a contrastare attivamente il DDL Gelmini in discussione alla camera. Nella giornata del 29 sono state diverse le azioni simboliche che si sono viste nella nostra città, con diversi striscioni appesi nei luoghi simbolo della metropoli, con slogan come NO ALLA RIFORMA DEI BARONI.
Nel pomeriggio un corteo di studenti e ricercatori si è snodato nel centro cittadino e, dopo alcuni minuti di tensione, dovuti al blocco da parte di polizia e carabinieri di una 30ina di studenti che avevano srotolato uno striscione di protesta dal tetto della Rinascente, il corteo è ripartito giungendo ad occupare la sede della facoltà di Scienze Politiche, dove si è tenuta un’assemblea con tutte le componenti del mondo della formazione.
Nella giornata di Martedi 30 ancora una volta tutt*in piazza, proprio in concomitanza del voto alla Camera: nella mattinata il centro è stato caratterizzato da una vera e propria paralisi messa in atto dagli studenti, che ancora una volta hanno voluto ribadire la propria determinazione nell’opporsi a questa riforma! Verso l’una del pomeriggio, dopo alcune cariche effettuate da polizia e carabinieri che però non sono riuscite a scalfire la voglia degli studenti di continuare nelle mobilitazioni, si è andati a scienze politiche, da dove sono partiti una serie di gruppi di studenti medi ed universitari che, nel pomeriggio, hanno dato vita ad una serie di blocchi in tutta la città, continuando a congestionare il traffico cittadino e smentendo ancora una volta tutti coloro hanno definito le manifestazioni di questi giorni come degli inutili riti!
La determinazione messa in campo ha dimostrato tutto il contrario! In serata gli studenti si sono ritrovati ai giardini di Palestro dove si sono decisi una serie di appuntamenti che scandiscano le mobilitazioni dei prossimi giorni, ricordando a tutt* che, finchè non verrà varata una riforma che contempli un’istruzione che sia realmente pubblica, libera e di qualità, NOI CONTINUEREMO A SCENDERE NELLE PIAZZE, AD OCCUPARE ISTITUTI E FACOLTA’, A BLOCCARE LA CITTA’.
IL NOSTRO TEMPO E’ QUI E COMINCIA ADESSO!
Rete Studenti Milano
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ABBATTIAMO QUESTA RIFORMA! MARTEDI 30 NOVEMBRE ORE 10 LARGO CAIROLI!
Ormai da giorni in tutte le città d’Italia continuano in maniera sempre più larga le proteste degli studenti contro l’approvazione della riforma Gelmini che sta venendo discussa in parlamento proprio in queste ultime giornate. Nei licei e negli atenei si moltiplicano le occupazioni e le autogestioni e migliaia di studenti sono scesi nelle strade, bloccando le città e riprendendosi i centri culturali che ci appartengono e che i continui tagli del governo mettono a rischio. A Roma gli studenti occupano il Colosseo, a Pisa la Torre, a Torino la Mole. Da ogni parte del paese giungono notizie di cortei selvaggi e occupazioni. A Milano continuano le mobilitazioni dei licei, con occupazioni, autogestioni e picchetti nonostante i continui tentativi di sgombero della polizia. Nella giornata di giovedì proprio da quei licei e università sono partiti gli studenti che hanno dato via a un corteo spontaneo che ha attraversato le strade ed è stato brutalmente caricato dalle forze dell’ordine. La giornata di giovedì 25 Novembre è stata solo l’inizio di un’ondata di mobilitazioni e proteste che porteremo avanti fino a quando non avremo la certezza che questa riforma sarà bloccata e che i continui tagli alla cultura non saranno tolti. Adesso più che mai siamo vicini a vedere la fine di un incubo che ormai da anni attenta alla scuola pubblica, adesso più che mai dobbiamo fare sentire le nostre voci e la nostra rabbia. Le cariche della polizia non ci spaventano, quanto le prospettive di un futuro incerto e fatto di precarietà e ignoranza sono alle porte. Giovedì il parlamento ha deciso di far slittare la votazione della riforma a martedì, dopo l’ennesima respinta.

Martedi 30 Novembre sarà dunque una nuova giornata di protesta; in tutta Italia gli studenti torneranno ad attraversare le proprie città più determinate di prima a voler bloccare questa riforma e a chiedere le dimissioni di questo governo. Per questo anche noi saremo in piazza insieme a tutti gli studenti, come nel resto d’Italia, per continuare sempre decisi nella protesta. È necessario continuare la mobilitazione di tutti i licei e università con picchetti, le calate di striscioni e occupazioni, anche in vista di una grande giornata di mobilitazione a Roma il 14 dicembre, giorno della fiducia di questo governo. A Milano come a Roma non ci fermeremo davanti a nessuno, fino a quando non riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi, per questo invitiamo tutti i collettivi a mobilitarsi martedì 30 novembre e creare un corteo che ritorni nelle strade e che lanci un messaggio chiaro:RESPINGIAMO QUESTA RIFORMA.
RESPINGIAMO QUESTO GOVERNO.
SCIOPERO GENERALE SUBITO.
Invitiamo tutti le realtà a venire e partecipare all’assemblea di costruzione del corteo LUNEDI 29 NOVEMBRE ALLE 16,00 ATRIO AULA MAGNA STATALE (FDP).
Vorremmo che il corteo e le mobilitazioni delle prossime settimane fossero gestite e organizzate da tutti e tutte.
Invitiamo dunque gli studenti di tutte le facoltà e i licei a partecipare in maniera
attiva alla costruzione delle mobilitazioni.Scrivete appelli, moltiplichiamo le iniziative e scendiamo tutti assieme in piazza martedì 30 NOVEMBRE.
Abbiamo iniziato per non fermarci!
LUNEDI 29 NOVEMBRE ORE 16,00 ATRIO AULA MAGNA—-ASSEMBLEA DEL MONDO DELLA FORMAZIONE
MARTEDì 30 NOVEMBRE ORE 10,00 L.GO CAIROLI—-CORTEO CITTADINO STUDENTESCO.
Partiremo alle 10,00 per dare la possibilità a tutti i picchetti delle facoltà, anche quelle più lontane, di arrivare in piazza.
ORA O MAI PIU’!
RETE STUDENTI MILANO
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