Giù le mani dalla Valsusa!

La giornata di domenica inizia presto per la Val susa.

Già alle 8 del mattino infatti, i pullman presenti sono una decina: da Milano, da Padova, da Torino, le persone presenti si sono concentrate tutte all’autoporto di Susa, dove era previsto il ritrovo.

I valsusani presenti sono molti, mamme con bambini, anziani, e noi siamo solo un’aggiunta alla rabbia che li sovrasta da anni e che li ha portati, oggi 3 luglio, a indire un corteo che partirà per le 10:15. Dopo qualche minuto deviamo per cercare di arrivare alle reti della maddalena, cosi come si era concordato, per poi riunirsi intorno alle 11 al corteo. Ma alle 11:30 circa c’è un’altra deviazione da parte di alcuni di noi in direzione del cantiere, esageratamente militarizzato. E mentre il corteo prosegue in direzione della maddalena, la polizia blocca chi tenta di arrivare al cantiere con lanci di lacrimogeni che diventano fittissimi dopo poco ma che in ogni caso non ferma i manifestanti. Quasi un’ora dopo si riesce a tagliare parte delle reti che circondano il cantiere. Alle 13 il numero di attivisti è cresciuto, le cariche e i lanci di fumogeni ad altezza uomo da parte della polizia sono continue, e mezzora dopo partono gli idranti. Lanci di fumogeni (perfino dagli elicotteri), cariche e uso degli idranti continuano per ore. Alle 15.30 Val susa dalla baita clarea è riconquistata e continua l’assedio ai cantieri. Di tutta risposta la polizia crea posti di blocco ovunque, chi prova a recuperare l’auto viene fermato. Si tenta in qualunque modo di raggiungere i mezzi per rientrare, invano, e verso le 20:00 ci raggiunge la notizia che un compagno di Mestre è stato ferito gravemente da un fumogeno e chi era stato arrestato aveva subito dei trattamenti violenti da parte della polizia.

Abbiamo deciso di appoggiare la protesta dei No Tav perchè non vogliamo che un’intera valle venga distrutta per un progetto inutile, quale è quello della costruzione di un treno ad alta velocità. quando a neanche un km di distanza c’è un treno che potrebbe benissimo essere potenziato; non siamo d’accordo con i costi, anche se i soldi arrivano dall’Europa; non accettiamo che ci motivino questo progetto con “i treni ad alta velocità ce l’hanno tutti, noi non possiamo rimanere indietro”. La grandezza di un paese per noi, per i valsusani, per chiunque il 3 abbia partecipato al corteo, sta nell’ascoltare le richieste dei cittadini.

Siamo contro il Tav e non smetteremo di lottare finchè non smetteranno i lavori.

RETE STUDENTI MILANO

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