Manifestazione No Gelmini Day e Corteo Selvaggio a Milano

Quella di oggi è stata non solo a dimostrazione della vera forza degli studenti milanesi (che sono scesi in piazza in più di diecimila), ma anche (e soprattutto) della loro determinazione, che oggi ha portato risultati visti forse durante l’Onda, due anni fa.

La Rete Studenti Milano ha ovviamente partecipato, portando come tema principale la protesta verso la diminuzione dei fondi all’insegnamento pubblico, ma anche l’antifascismo, l’antirazzismo e la decisa avversione alla militarizzazione delle scuole. Partendo da Piazza Carioli, con l’appoggio di studenti e collettivi, abbiamo proseguito fino a Piazza Missori, dove (svoltando verso Via Larga ed uscendo dal percorso prestabilito) abbiamo dimostrato di non essere più disposti a portare avanti le solite manifestazioni (che ormai altro non sono che un contentino privo di utilità e di risultati), ma di voler dare una svolta decisa al movimento e fare in modo che siano appunto i principali bersagli della Riforma a riavere voce in capitolo.

In seguito, dopo una sosta all’ Università Degli Studi per riorganizzare e ricompattare le forze, abbiamo proseguito fino all’Assessorato agli studi, denunciandolo per essere colpevole del decadimento e della chiusura di molte scuole civiche, tra cui il Gandhi: azioni, queste, che hanno fatto dello studio di qualità un vero e proprio lusso, anziché un diritto. Infine, dopo essere arrivato forte non più di musica e divertimento, ma di ideali e proteste reali, il corteo si è sciolto in Largo Treves, ponendo fine (dopo molto tempo) a una vera giornata di lotta.


E questo deve essere il punto di partenza del nuovo grande movimento studentesco. Deve partire ora il momento in cui gli studenti e i lavoratori della scuola pubblica diranno una volta per tutte ‘‘no’’ al calpestamento della loro dignità e dei loro diritti. Il tempo in cui diremo basta a questa oppressione, a questa indifferenza e a questo razzismo di stato deve iniziare adesso: la vera scuola pubblica (fatta di idee, integrazione e partecipazione) è il principale obiettivo da raggiungere, e noi (uniti e decisi) ce la faremo! Questo, Milano, è solo l’inizio …

RIPRENDIAMOCI IL FUTURO, ORA!

Rete Studenti Milano


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Una risposta a Manifestazione No Gelmini Day e Corteo Selvaggio a Milano

  1. Nadia scrive:

    Oggi ho partecipato al corteo.
    E’ stata, a dir la verità, una decisione presa su due piedi la sera prima, dopo aver passato due giorni opponendomi a questa manifestazione. Non perché io sia sostenitrice di questo governo e in particolare dell’operato della Gelmini, ma al contrario perché penso che per questa giusta causa sia necessario fare di più. La prima ragione che mi ha tenuto in dubbio è stata la supposizione che avrebbero partecipato i centri sociali e, con essi, i loro gruppi più casinisti e gratuitamente violenti. Secondariamente, la convinzione che sia necessario trovare nuove vie di manifestare e protestare, che facciano più notizia, più \eclatanti\ e al contempo più organizzate e controllate.
    In particolare, questa mattina, sono rimasta spiacevolmente stupita dalla scoperta che un mio amico aveva acquistato dei fumogeni per conto del gruppo studentesco. Dei poliziotti lo hanno scoperto, glieli hanno sequestrati e hanno preso il suo nominativo. Lui e molti altri inveivano, in seguito, contro la polizia, contro quei \bastardi\.
    Io penso che manifestare per salvare la nostra scuola significhi avere a cuore l’intera comunità e per esteso il Paese. L’Italia ha delle leggi: molte di esse sono ingiuste, ma per combatterle è indispensabile rimanere nell’ambito della legalità, riformare lo Stato dall’interno, quindi rispettare l’intero apparato legislativo. Altre sono giuste e tra queste vi sono quelle di tutela del cittadino: allora perché i fumogeni? Perché noi che vogliamo difendere il nostro Paese e la nostra scuola, la cultura della legalità e la giustizia, dobbiamo agire in modo tanto palesemente sbagliato, illegale, ingiusto?
    Io difendo l’azione di quei poliziotti, hanno svolto egregiamente il loro lavoro.

    Ovviamente, l’esempio dei fumogeni è volto a rappresentare una più ampia casistica: la violenza odierna su quei 4 agenti della digos è sintomo di un corteo a mio avviso mal riuscito.

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