PROFESSORI o GIUDICI? UNIVERSITA’ o SCUOLA DI POLIZIA?

In questi ultimi giorni all’università statale un segnale chiaro, da
parte delle istituzioni ma anche da parte nostra, è stato lanciato.

Alcuni studenti si sono visti notificare, alla riapertura
dell’ateneo ai primi di settembre, delle possibili sospensioni per aver
partecipato alla THE CLEVA CUP, divertente momento di aggregazione
all’interno dell’uni che aveva avuto luogo due volte, fra marzo e
giugno. Secondo le autorità universitarie infatti, essi avevano "leso
la maestà" del rettore ed occupato abusivamente il suolo pubblico;
tutto ciò per aver giocato a calcio un pomeriggio sul prato dell’atrio
centrale.

I "provvedimenti disciplinari" sarebbero dovuti arrivare dopo che i
ragazzi coinvolti fossero stati giudicati da una "COMMISSIONE
DISCIPLINARE" composta da tre professori e due rappresentanti degli
studenti.

Di insultante e pericoloso in questo affare ci sono molti aspettI, che non accettiamo, e che contestemo perchè risultino inefficaci e rientrino

 

– che si affidi ad alcuni professori e studenti un ruolo da "giudici"
dei comportamenti altrui che non possiamo che ritenere inaccettabile

– che una Commissione, istituita di norma per chi falsifica il
libretto, venga usata per motivi "politici" di punizione di
atteggiamenti che non concordano con l’autorità 

– che si istituisca un "tribunale" per valutare, secondo criteri non
chiari, l’ "innocenza" di persone che non hanno fatto altro che
partecipare ad una giornata dove eravamo presenti in molti, e per aver
in generale un atteggiamento critico e libero verso il sapere e le
istituzioni.

– che tutta la procedura è stata fortemente voluta dalla DIGOS
(polizia politica) di Milano e dalla questura, che sono sempre più
ingerenti, anche in presenza fisica, all’interno dell’università.

Per fotuna una buona presenza di ragazzi e ragazze che non
accettavano queste procedure ha bloccato la riunione della Commissione
Disciplinare e, l’altro ieri, il Senato Accademico che avrebbe dovuto
ratificare le decisioni non prese dalla Commissione.

Non accettermo alcun tipo di intimidazione verso gli studenti che
fanno attività all’interno dell’università, che rendono vivo, critico,
libero un sapere e un modo di vivere la socialità che altri vorrebbero
silenzioso e piatto.

Non accetteremo più quest’anno la presenza della DIGOS o della Polizia
all’interno dell’università, perchè riteniamo che i luoghi di
istruzione debbano essere liberi a tutti i costi dalla presenza di un
controllo e di una repressione che sono inadeguaati e inaccettabili in
rapporto con l’attività che svolgiamo ogni giorno.

NESSUNA SOSPENSIONE PER AVER AGGREGATO E PER CREDERE IN UN SAPERE CRITICO E LIBERO! 

 FUORI LA DIGOS DALLE UNIVERSITA’

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