Occupati gli uffici di Trenitalia

 

TRENITALIA E IL MiTo DELLA MOBILITÀ PUBBLICA E SOSTENIBILE?
PER MANIFESTARE 10 EURO POSSONO BASTARE!
 
Oggi, dopo l’assemblea delle facoltà all’accademia di Brera, decine di studenti si sono diretti agli uffici di Trenitalia, reclamando prezzi adeguati per andare in manifestazione a Torino il 19 maggio. Prezzi che siano a misura di studenti, lavoratori, dottorandi e ricercatori: precari della conoscenza che lavorano ogni giorno senza alcun tipo di retribuzione e riconoscimento, senza prospettive migliori per la ricerca e per la propria vita.
Oggi abbiamo occupato gli uffici di Trenitalia per reclamare ciò che ci spetta, il diritto alla mobilità. Come risposta siamo stati allontanati a spintoni, in perfetta sintonia con le politiche neoliberiste di Trenitalia spa, che nega, in tempi di crisi, ogni responsabilità nell’ impedire a migliaia di precari di potersi muovere liberamente, visto il costante aumento del prezzo dei biglietti.
La nostra richiesta è ben chiara: andremo a Torino e pagheremo quanto potremo permetterci, perchè se il g8 è insostenibile, anche il ruolo di trenitalia lo è. In tempo di crisi, Trenitalia SPA spende milioni di euro per costruire tratte ad alta velocità come la MiTo, a fronte di ritardi, guasti e sopressioni per pendolari e viaggiatori. Un servizio che dovrebbe essere pubblico anziché affidato ad un S.p.A, che ha trasformato i fondi pubblici e la rete ferroviaria in un affare privato legato esclusivamente a interessi economici e non alle necessità e i diritti delle persone. Un mito di mobilità pubblica e sostenibile che di fatto non permette di muoversi liberamente, negando addirittura il diritto a manifestare.
Vogliamo poter andare a Torino per contestare il g8 university summit, a cui parteciperanno anche i rettori delle università italiane (nonché la Gelmini) che non hanno fatto nulla, se non delle dichiarazioni cadute nel vuoto, per bloccare la legge 133, ma anzi hanno accolto una legge blanda come la 180.
Se qualcuno deve pagare i treni per Torino deve essere chi non riconosce il lavoro cognitario che quotidianamente svolgiamo nelle aule delle nostre università e scuole, chi firma i tagli all’università e alla ricerca, chi in base alla produttività capitalista seleziona università di serie A e di serie B; se c’è qualcuno che deve pagare è chi ha organizzato e sarà presente al convegno di Torino: Crui e Governo.
Con oggi è iniziato il countdown verso il G8 University Summit, questa settimana le iniziative di avvicinamento si moltiplicheranno, saremo nelle strade e nelle università, saremo a Torino il 19 maggio.
 
Rete studenti contro il g8 milano
Coordinamento dei collettivi studenteschi
Network dei collettivi universitari per l’autoformazione
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