Ormai da giorni in tutte le città d’Italia continuano in maniera sempre più larga le proteste degli studenti contro l’approvazione della riforma Gelmini che sta venendo discussa in parlamento proprio in queste ultime giornate. Nei licei e negli atenei si moltiplicano le occupazioni e le autogestioni e migliaia di studenti sono scesi nelle strade, bloccando le città e riprendendosi i centri culturali che ci appartengono e che i continui tagli del governo mettono a rischio. A Roma gli studenti occupano il Colosseo, a Pisa la Torre, a Torino la Mole. Da ogni parte del paese giungono notizie di cortei selvaggi e occupazioni. A Milano continuano le mobilitazioni dei licei, con occupazioni, autogestioni e picchetti nonostante i continui tentativi di sgombero della polizia. Nella giornata di giovedì proprio da quei licei e università sono partiti gli studenti che hanno dato via a un corteo spontaneo che ha attraversato le strade ed è stato brutalmente caricato dalle forze dell’ordine. La giornata di giovedì 25 Novembre è stata solo l’inizio di un’ondata di mobilitazioni e proteste che porteremo avanti fino a quando non avremo la certezza che questa riforma sarà bloccata e che i continui tagli alla cultura non saranno tolti. Adesso più che mai siamo vicini a vedere la fine di un incubo che ormai da anni attenta alla scuola pubblica, adesso più che mai dobbiamo fare sentire le nostre voci e la nostra rabbia. Le cariche della polizia non ci spaventano, quanto le prospettive di un futuro incerto e fatto di precarietà e ignoranza sono alle porte. Giovedì il parlamento ha deciso di far slittare la votazione della riforma a martedì, dopo l’ennesima respinta.
Martedi 30 Novembre sarà dunque una nuova giornata di protesta; in tutta Italia gli studenti torneranno ad attraversare le proprie città più determinate di prima a voler bloccare questa riforma e a chiedere le dimissioni di questo governo. Per questo anche noi saremo in piazza insieme a tutti gli studenti, come nel resto d’Italia, per continuare sempre decisi nella protesta. È necessario continuare la mobilitazione di tutti i licei e università con picchetti, le calate di striscioni e occupazioni, anche in vista di una grande giornata di mobilitazione a Roma il 14 dicembre, giorno della fiducia di questo governo. A Milano come a Roma non ci fermeremo davanti a nessuno, fino a quando non riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi, per questo invitiamo tutti i collettivi a mobilitarsi martedì 30 novembre e creare un corteo che ritorni nelle strade e che lanci un messaggio chiaro:
RESPINGIAMO QUESTA RIFORMA.
RESPINGIAMO QUESTO GOVERNO.
SCIOPERO GENERALE SUBITO.
Invitiamo tutti le realtà a venire e partecipare all’assemblea di costruzione del corteo LUNEDI 29 NOVEMBRE ALLE 16,00 ATRIO AULA MAGNA STATALE (FDP).
Vorremmo che il corteo e le mobilitazioni delle prossime settimane fossero gestite e organizzate da tutti e tutte.
Invitiamo dunque gli studenti di tutte le facoltà e i licei a partecipare in maniera
attiva alla costruzione delle mobilitazioni.
Scrivete appelli, moltiplichiamo le iniziative e scendiamo tutti assieme in piazza martedì 30 NOVEMBRE.
Abbiamo iniziato per non fermarci!
LUNEDI 29 NOVEMBRE ORE 16,00 ATRIO AULA MAGNA—-ASSEMBLEA DEL MONDO DELLA FORMAZIONE
MARTEDì 30 NOVEMBRE ORE 10,00 L.GO CAIROLI—-CORTEO CITTADINO STUDENTESCO.
Partiremo alle 10,00 per dare la possibilità a tutti i picchetti delle facoltà, anche quelle più lontane, di arrivare in piazza.
ORA O MAI PIU’!
Buongiorno a tutti… ma visto che la Camera dei deputati (fannulloni) è chiusa fino al 14 dicembre perchè non protestiamo anche per questo ??? vi sembra giusto????
Comunisti Sinistra Popolare Lombardia aderisce alla manifestazione indetta dalla Rete degli Studenti di Milano contro i decreti di riforma Gelmini: il governo delle destre massacra la scuola e l’università pubblica, impone la politica della scuola aziendale diretta dal padronato sulle sue esigenze, vuole privare i giovani, il mondo della cultura e della ricerca della capacità critica che garantisce la capacità di non omologarsi in un paese asservito, ridotto a schivitù culturale, privo di difese e incapace di darsi una formadi rappresentanza degli interessi antagonisti: Da queste lotte, dal filo rosso che insieme riusciremo a costruire coi conflitti dei lavoratori delle fabbriche in crisi, di quelli privatid ei diritti, degli immigrati schiavizzati può partire questa capacità di critica, di contrapposizione alle ingiuste regole della società capitalista, per proporre una modello sociale giusto, egualitario nelle differenze, dove vieme applicata la redistribuzione del reddito e resi esigibili i diritti.
monica perugini
segretario regionale Comunsiti Sinistra Popolare Lombardia