Aprile 2010: la Milano antifascista e antirazzista decide di rispondere con chiarezza e determinazione alla provocatoria ‘settimana nera’, lanciata da tutto l’arco delle realtà dell’estrema destra meneghina, con una serie di iniziative, volte a denunciare la complicità e la connivenza delle istituzioni cittadine nella legittimazione e patrocinio di raduni nazi-fascisti a ridosso del 25 Aprile.
Si tratta di un vero e proprio salto di qualità da parte delle frange della destra più estrema, che, dietro la facciata del ricordo di Sergio Ramelli, esalta platealmente il fascismo repubblichino e le pratiche squadriste, attaccando frontalmente il simbolo della Resistenza partigiana, ovvero la Festa della Liberazione. Nel nome della pacificazione nazionale e attraverso un acuto vengono rimosse le inequivocabili responsabilità storiche di chi, da una parte liberò questo paese dall’invasore nazista e da vent’anni di dittatura e chi dall’altra invece oppresse il suo stesso popolo fino all’ultimo.
Il calendario di iniziative nere, che è stato aperto da una messa in ricordo di Mussolini al Cimitero di Musocco, doveva concludersi, nelle intenzioni degli organizzatori, con due eventi pubblici il 1 e il 2 maggio, inizialmente patrocinati e finanziati da Comune e Provincia di Milano. In seguito la Prefettura ha vietato loro l’agibilità del Lido per la giornata di sabato 1° maggio, facendo sfoggio mediatico di sensibilità politica e adducendo motivi di ordine pubblico causa lo svolgimento contemporaneo di partite (sorvolando sulla presenza di migliaia di persone in piazza quella giornata); in realtà ha semplicemente spostato al giorno dopo le stesse manifestazioni fasciste ribattezzando con nomi nuovi realtà altrimenti impresentabili. Non si è voluto affatto negare quella legittimazione politica istituzionale che la nuova destra oggi sta cercando dopo aver contribuito alla vittoria elettorale.
Questi loschi figuri sono la bassa manovalanza squadrista che il potere ha sempre utilizzato, specie in tempi di crisi, per sopprimere ogni dissenso, per fomentare odii razziali e guerre tra poveri, per diffondere quell’ideologia del più forte che giustifica ogni prevaricazione. Nei palazzi intanto si varano leggi infami in tema di sicurezza, immigrazione, precarietà del lavoro, libertà individuali da parte del PdL e della Lega Nord, ma anche da larghi settori del PD.
Per questo saremo in piazza il 1 e il 2 maggio rivendicando che Milano non ha alcuna intenzione di tollerare fascisti e razzisti!
Così come abbiamo fatto il 24 aprile con un corteo comunicativo nei pressi dei giardini “Ramelli”, così come abbiamo occupato gli uffici di Milanosport per chiedere il ritiro della concessione del Lido di Milano al
concerto e al torneo di calcetto nazi-fascista previsto per il 2 maggio, così come abbiamo portato 5000 persone nel quartiere Stadera in un’iniziativa che ha ricordato che l’Antifascismo è un valore ancora vivo e
deve essere pratica quotidiana, così come abbiamo contestato i rappresentanti delle istituzioni cittadine sul palco di piazza del Duomo, perché non si può legittimare e sdoganare i fascisti da una parte e riempirsi la bocca con i valori della Resistenza dall’altra. La strumentalizzazione mediatica seguita alla contestazione ci dimostra quanto i rappresentanti della sinistra istituzionale siano ormai distaccati dalla realtà e da tutte quelle persone che ancora sentono i valori che hanno animato la Resistenza come qualcosa da rivendicare e difendere quotidianamente e non da sventolare strumentalmente in qualche occasione.
Sabato 1° maggio invitiamo tutti e tutte al presidio dal mattino in piazzale Lotto per chiedere a gran voce la cancellazione dei raduni nazi-fascisti dal calendario del Lido di Milano, e a partecipare nel pomeriggio al 1° maggio della rabbia precaria della May Day che attraverserà il centro cittadino.
Domenica 2 maggio l’appuntamento sarà alle 14.30 in via Monterosa /p.le Lotto, per muoverci in un corteo nelle vie di uno dei quartieri più popolari e multietnici della città, dove le pratiche antifasciste sono quotidiane e partono dai comitati per la casa, dalle associazioni di zona, dai centri sociali, dai lavoratori.
Milano non tollera fascismo e razzismo, nè oggi nè mai!
F.O.A. BOCCACCIO
CANTIERE
COMITATO ABITANTI DI S.SIRO
COMITATO PER ABBA
C.S.A. BARAONDA SEGRATE
CARC
C.O.A. T28
COMITATO DI LOTTA CASE E TERRITORIO
S.O.S. FORNACE
PARTIGIANI IN OGNI QUARTIERE
ETEROTOPIA
CORSARI
F.G.C.I. MILANO
C.A. TORCHIERA
RETE STUDENTI MILANO
SINISTRA CRITICA
COORDINAMENTO COLLETTIVI STUDENTESCHI MILANO E PROVINCIA
ZONA RISK